Riconoscimento della cittadinanza italiana

Riconoscimento della cittadinanza italiana

Riconoscimento della cittadinanza italiana – Domande e risposte compilate dal Consolato Generale di Buenos Aires. Molti discendenti d’italiani residenti nei paesi del sud America vorrebbero sapere come fare per ottenere la cittadinanza italiana. Potete leggere questo testo al seguente link: https://consbuenosaires.esteri.it/consolato_buenosaires/it/i_servizi/cittadinanza/ricostruzione-della-cittadinanza.html


RICOSTRUZIONE DELLA CITTADINANZA ITALIANA

La cittadinanza italiana si trasmette per discendenza di padre in figlio indipendentemente dal luogo di nascita. A partire dal 1 gennaio 1948 anche la madre può trasmettere la cittadinanza ai propri figli.

La ricostruzione e il procedimento amministrativo con il quale si verifica che la trasmissione della cittadinanza non si sia mai interrotta a partire dal primo ascendente nato in Italia da genitori italiani e giunto in Argentina fino alla persona che presenta istanza di ricostruzione.

Il procedimento di ricostruzione viene anche chiamato Riconoscimento della cittadinanza italiana.

L’istanza di ricostruzione deve essere presentata presso il Consolato italiano competente territorialmente per il luogo di residenza del richiedente. Secondo il Codice Civile italiano la residenza è il luogo dove la persona ha la sua dimora abituale.

LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA

1. Che documentazione bisogna presentare per l’istanza di ricostruzione della cittadinanza italiana?

Per ogni generazione a cominciare da quella dell’avo nato in Italia occorre presentare gli atti di stato civile: di nascita, matrimonio e morte. Se ci sono ascendenti che non sono deceduti dovrà essere presentato il loro DNI aggiornato.

2. La documentazione deve essere tradotta in italiano?

Sì. Tutta la documentazione deve essere tradotta in italiano.

3. Da chi deve essere tradotta la documentazione?

È consigliabile che la traduzione venga effettuata da un traduttore iscritto all’Albo dei traduttori.

4. Posso tradurre da solo la documentazione da presentare?

Sì, non e’ obbligatorio che la documentazione venga tradotta da un traduttore iscritto all’Albo, ma la traduzione non deve presentare errori.

L’ufficio cittadinanza controlla tutte le traduzioni e in caso di errori non effettua correzioni. In questi casi la traduzione viene rifiutata.

5. Ho tutta la documentazione da molto tempo e solo ora posso presentare la richiesta. I documenti sono ancora validi?

La documentazione è sempre valida.

6. Le traduzioni sono sempre valide?

Le traduzioni sono sempre valide.

7. La documentazione ha bisogno di legalizzazione di qualche tipo?

Gli atti emessi dallo Stato Civile argentino prima del 1 luglio 1990 dovevano recare l’Apostille ma a partire da quella data l’Apostille è stata abolita.

8. Che cosa è l’Apostille?

L’Apostille è la legalizzazione richiesta per garantire che la firma sull’atto sia legale cioè’ sia stata apposta dall’Ufficiale di Stato Civile competente territorialmente. Dal 1 luglio 1990 un accordo tra Argentina e Italia ha abolito l’obbligo dell’Apostille.

9. E dal 1990 in poi come devono essere legalizzati gli atti argentini?

Dal 1990 sono necessari solo il timbro e la firma dell’Ufficiale di Stato Civile competente per il distretto di nascita. Le sentenze (divorzio, adozione) e più’ in generale gli atti giudiziali devono invece sempre recare l’Apostille.

10. Ho alcuni atti emessi prima del 1990, posso fare apporre l’Apostille ora?

Il procedimento per far apporre ora l’Apostille agli atti emessi prima del 1990 non è agevole, in questo caso si suggerisce di richiedere nuovamente l’atto.

CASI IN CUI SI ABBIANO ALTRI FAMILIARI CHE HANNO GIA’ RICOSTRUITO LA CITTADINANZA

11. Ho un ascendente italiano ma mio padre (o mia madre o nonno o bisnonno) non ha mai fatto domanda di riconoscimento di cittadinanza. Posso presentare ugualmente l’istanza ?

Sì. Per presentare istanza non e’ necessario che tutti gli ascendenti abbiano ricostruito la cittadinanza.

12. Mio fratello (o cugino o zio) ha già’ ricostruito la cittadinanza italiana. Me la può trasmettere?

No, la cittadinanza si trasmette solo in linea verticale di genitore in figlio.

13. Uno dei miei familiari (padre, madre, fratello, nonno, bisnonno, cugino etc) è italiano. Posso fare riferimento alla sua cittadinanza ed evitare di presentare tutta la documentazione di nuovo? È possibile evitare di presentare di nuovo tutta la documentazione solo nel caso in cui la cittadinanza del familiare sia stata ricostruita in questo Consolato Generale.

14. Uno dei miei familiari (padre, madre, nonno nonna cugino etc) ha ottenuto la cittadinanza presso il Consolato Generale in Buenos Aires, ma io risiedo in un’altra città (in Argentina o in altri paesi). Per evitare di presentare tutta la documentazione nuovamente posso chiedere la cittadinanza presso questo Consolato Generale?

L’istanza di cittadinanza si presenta presso il Consolato competente per il luogo di residenza. La residenza deve essere stabile e continua nel tempo. Se necessario questo Consolato Generale si riserva di chiedere documentazione a conforto dell’effettiva residenza nella circoscrizione di competenza.

PRINCIPALI AVVENIMENTI CHE INTERROMPONO LA TRASMISSIONE DELLA CITTADINANZA PER LINEA DI SANGUE

15. Che cosa interrompe la trasmissione della cittadinanza per linea di sangue?

Uno degli avvenimenti che può interrompere la trasmissione è l’acquisizione da parte dell’avo italiano della cittadinanza argentina o di altra cittadinanza diversa dall’italiana. In questi casi occorre conoscere con esattezza la data di naturalizzazione dell’ascendente

16. Quale documento e’ necessario per verificare che l’avo non abbia acquisito un’altra cittadinanza?

Deve essere richiesto un Certificado de la Camara Electoral al Poder Judicial de la Nación.

17. Il Certificado della Camara Electoral del Poder Judicial de la Nación argentino deve essere legalizzato e tradotto?

No, non ha bisogno di traduzione né di legalizzazione

18. A volte nel Certificado della Camara Electoral risulta la naturalizzazione ma non viene indicata la data esatta. Cosa occorre fare in questi casi?

È necessario procurarsi la sentenza di naturalizzazione o la Carta de Ciudadania dalle quali risulterà la data certa del giuramento o della concessione (non la data d’iscrizione nelle liste elettorali).

19. A volte non è possibile trovare la sentenza, cosa bisogna fare in questi casi?

Se non si conosce la data esatta della naturalizzazione non si può procedere con la ricostruzione e l’istanza viene rigettata.

20. Se le successive generazioni nate in Argentina hanno acquisito un’altra cittadinanza, si perde la trasmissione della cittadinanza italiana?

Anteriormente a febbraio del 1992 l’acquisizione di una cittadinanza diversa da quella argentina, interrompeva la trasmissione della cittadinanza italiana per via di sangue. Dal 5 febbraio 1992 la legge sulla cittadinanza italiana è cambiata e l’acquisizione di un’altra cittadinanza non fa perdere la trasmissibilità di padre in figlio.

21. Quale documento è necessario per verificare che uno dei propri ascendenti non abbia acquisito una cittadinanza diversa da quella argentina?

Deve essere richiesto all’Autorità competente del Paese dove il proprio ascendente ha vissuto un certificato analogo al Certificado de la Camara Electoral argentina.

22. Il Certificato della Camara Electoral di un altro paese deve essere legalizzato?

Sì il Certificato della Camara Electoral di un altro paese deve essere tradotto in lingua italiana e sia il certificato che la traduzione devono recare l’Apostille apposta dall’Autorità competente di quel paese.

23. Quale altro avvenimento interrompe la trasmissione da genitore a figlio?

I figli di donne italiane nati prima dell’1 gennaio 1948 non ereditano la cittadinanza.

24. Cosa si può fare nel caso di figli di donne italiane nati prima dell’1 gennaio 1948?

Si può fare istanza di riconoscimento di cittadinanza presso il Giudice italiano competente.


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