Il Retaggio del Risorgimento. Unificazione o Inganno? Il Sud Italia tra Sogni Infranti e Nuove Oppressioni. La Promessa di Liberazione. Nel 1860, il sud Italia fu teatro di un evento che prometteva di cambiare per sempre le sorti della penisola: la spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, un eroe rivoluzionario che incarnava le speranze e i sogni di un’Italia unita. Il Regno delle Due Sicilie, governato dalla dinastia borbonica, era visto da molti patrioti italiani come un baluardo di arretratezza, un ostacolo alla modernizzazione e alla libertà. La retorica della liberazione infiammò gli animi, diffondendo l’idea che il sud fosse un territorio da salvare dalle grinfie di un regime autoritario e decadente.
Garibaldi, con il suo carisma e la sua determinazione, prometteva un futuro luminoso, fatto di prosperità e giustizia. Ma come spesso accade nella storia, le promesse furono più facili da pronunciare che da mantenere. Quando la polvere delle battaglie si posò e il sud fu annesso al nuovo Regno d’Italia, la realtà si rivelò ben diversa dalle aspettative.
Il Tradimento delle Aspettative
Molti meridionali si aspettavano che l’unificazione portasse a una redistribuzione delle terre, a un miglioramento delle condizioni economiche e a una maggiore libertà politica. Tuttavia, il nuovo stato italiano, guidato dai Savoia, aveva altre priorità. Le politiche centralizzate adottate da Torino (e poi da Roma) ignorarono le specificità del sud, trattandolo non come una parte integrante del nuovo regno, ma piuttosto come una regione da sottomettere e controllare.
La delusione fu profonda. La leva militare obbligatoria, le tasse più alte e la mancanza di riforme agrarie crearono un malcontento diffuso tra i contadini e le classi popolari. Invece di prosperità, l’unificazione portò al sud una nuova forma di oppressione, forse meno visibile, ma non meno dolorosa di quella precedente. Questo sentimento di tradimento alimentò un fenomeno che sarebbe diventato emblematico: il brigantaggio.
Il Brigantaggio: Resistenza o Criminalità?
Il brigantaggio, che esplose nel sud Italia dopo l’unificazione, è stato a lungo interpretato come un fenomeno di criminalità endemica, una piaga sociale da estirpare con la forza. Tuttavia, con il tempo, molti storici hanno iniziato a vedere in questi briganti non solo dei semplici fuorilegge, ma una forma di resistenza popolare contro un governo percepito come estraneo e oppressivo.
I briganti, uomini e donne che avevano perso la speranza di vedere realizzate le promesse risorgimentali, presero le armi non solo per sopravvivere, ma anche per difendere un modo di vivere che sentivano minacciato. Alcuni di loro speravano persino nel ritorno dei Borbone, segno che, nonostante tutte le critiche al regime borbonico, esso rappresentava per molti un’epoca di maggiore stabilità e sicurezza rispetto al caos e alla violenza del nuovo stato italiano.
La Questione Meridionale: Un Problema Irrisolto
La “Questione Meridionale”, ovvero il divario economico e sociale tra nord e sud, affonda le sue radici in questo periodo. Le politiche economiche dei Savoia, più che unire l’Italia, la divisero ulteriormente. Mentre il nord cominciava a industrializzarsi, grazie anche alle risorse trasferite dal sud, quest’ultimo fu relegato a una condizione di sottosviluppo cronico.
Le riserve auree del Banco di Napoli, che si dice fossero tra le più consistenti d’Europa, furono centralizzate e utilizzate per finanziare lo sviluppo industriale del nord. I cantieri navali, le acciaierie e altre industrie meridionali furono chiusi o ridimensionati, privando il sud delle sue risorse economiche e lasciando migliaia di persone senza lavoro. Questo trasferimento di ricchezza e di potere dal sud al nord alimentò il risentimento e contribuì a perpetuare un’immagine del sud come una terra povera e arretrata, un’immagine che ancora oggi pesa sulla percezione del Mezzogiorno.
La Mano Invisibile del Regno Unito?
In questo contesto, non sorprende che siano emerse teorie che vedono una mano invisibile dietro l’unificazione italiana. Alcuni sostengono che il Regno Unito, temendo la concorrenza economica del sud Italia, avrebbe finanziato la spedizione dei Mille per eliminare un potenziale rivale sui mercati internazionali. Sebbene affascinante, questa teoria manca di prove concrete, e molti storici concordano sul fatto che l’interesse britannico fosse più geopolitico che economico.
Tuttavia, è innegabile che Garibaldi fosse visto con favore dal governo britannico e che la sua impresa avesse il tacito sostegno di Londra. Quando, anni dopo, Garibaldi fu invitato in Inghilterra e accolto come un eroe, non si trattò solo di un riconoscimento per le sue gesta, ma anche di un segno del rispetto che il mondo liberale europeo nutriva per lui. Garibaldi incarnava gli ideali di libertà e indipendenza che erano al centro della visione politica britannica dell’epoca.
Un’Eredità di Speranze Infrante
La storia dell’unificazione italiana, e in particolare l’annessione del sud, è una storia di speranze infrante e di promesse non mantenute. Le masse popolari del sud, che avevano accolto Garibaldi come un liberatore, si trovarono presto a fare i conti con una nuova realtà fatta di sfruttamento economico, oppressione politica e emarginazione sociale.
L’Italia unita, lungi dall’essere una nazione coesa e prospera, si rivelò un paese diviso, in cui il sud pagò il prezzo più alto. Il brigantaggio, la “Questione Meridionale” e il persistente divario tra nord e sud sono tutti sintomi di un’unificazione che non riuscì a realizzare le sue promesse.
Il Retaggio del Risorgimento
Oggi, mentre guardiamo indietro a quel periodo, è importante riconoscere non solo i successi del Risorgimento, ma anche le sue ombre. Solo così possiamo comprendere appieno le radici delle sfide che ancora oggi affrontano l’Italia e sperare di costruire un futuro più giusto e unito.
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