Enea GF Vassali Genealogista. La Genealogia:
Per uno scherzo del destino questa parte della storia umana mi ha incuriosito da molti anni pur senza un legame effettivo, nato nei miei studi scolastici mentre mi diplomavo geometra; ho trovato quindi un’affinità visitando l’Archivio di Stato di Napoli dove dopo alcuni anni ho iniziato a vedere documenti che interessavano il modo di archiviare le pratiche delle cancellerie dei vari governi napoletani, ma pur cercando storie familiari, queste se esistevano, erano dedicate a famiglie “nobili” che spesso si compravano e si vendevano tra di loro, senza dimenticare che forse, erano le uniche a saper leggere e scrivere. Un esperto di questi documenti mi diceva che i contadini nel tornare a casa la sera, riconoscevano la propria dimora grazie allo stemma esposto fuori, (che di nobile aveva solo il nome) altrimenti rischiavano di dormire in un caseggiato estraneo.
Le mie prime ricerche
Le mie prime ricerche sono iniziate dai miei nonni che abitavano in provincia di Napoli e che avevano uno stemma di famiglia e qualche foto conservata, e rispecchiavano poche esperienze scritte, essendo passati attraverso una guerra mondiale non facile; quello che ho raccolto proviene da documenti di Stato Civile(1) in Italia, precedenti il 1900, ma mi chiedevo spesso perché era tanto difficile trovare una storia generale se, nello scoprire solo il nome e il mestiere, o la via dove abitavano i miei antenati, sentivo un grande senso di soddisfazione e di appartenenza a loro …
A distanza di tanti anni ora lo so: è una responsabilità mia personale che non posso delegare ad altri e tantomeno gli ufficiali pubblici(2), nel dover proteggere e difendere documenti riservati, devono essere molto attenti nel capire i legami e le tradizioni che proteggono questo patrimonio – Purtroppo in una vita che ci fa correre senza poter guardare facilmente in avanti, non si ha neanche il tempo di guardare indietro e quindi ne viene chiaro che siamo responsabili (se lo vogliamo) di queste cose che devono essere conservate in archivi privati per i quali oggi non mancano i sistemi ed i mezzi.
Note
(1) Nel Regno delle due Sicilie grazie all’intelligenza di chi lo ha organizzato, i registri di Stato Civile sono conservati in due originali, una presso il Comune e l’altra presso le provincie
(https://antenati.cultura.gov.it/strumenti/ricerca-genealogica/lo-stato-civile/)
(2) Noterete che i testimoni richiesti dalla legge per un atto di nascita erano quasi sempre gli stessi, perché la nostra (poca) cultura ci ricorda di avere due testimoni al matrimonio, ma forse nessuno sa che bisogna averli in ogni atto di Stato Civile (nascita e morte compresi), per cui localmente fu diffusa l’abitudine di fornire i testimoni “fissi” alla nascita, che nessuno aveva idea di portare con sé, al Municipio; oggi tutto è risolto negli ospedali con la nostra burocrazia “galoppante”.
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